Il 26 settembre 2014 ho avuto il grande piacere di ospitare e presentare la poetessa ed attivista statunitense Sarah Menefee, presso il Caffè Letterario Primo Piano di Brescia.

Sarah Menefee, membro fondatore del movimento Occupy e della Revolutionary Poets Brigade, da anni lotta per i diritti dei senzatetto. Ha letto alcune poesie tratte dai suoi libri editi in Italia e ha dialogato col pubblico parlando dei movimenti di protesta, delle sue idee di lotta conto il potere e il sistema. QUello che mi sento di dirvi è solo questo: NON PERDETEVI IL SUO NUOVO LIBRO “STELLA UMANA” edito da Multimedia Edizioni di Salerno.
Vi saluto con una breve nota al libro:
È un libro che brucia, che arde. Sono versi che stimolano la rivolta e il disgusto nei confronti del sistema che schiaccia i deboli e gli emarginati, i sottomessi e gli umiliati. È un libro fisico, un corpo poetico, sono poesie che compongono un corpo che danza e che lotta nelle profondità del degrado dell’uomo, dell’umanità. Sarah Menefee compone i suoi versi liberandosi dell’acqua, creando quell’asciuttezza che ti secca la bocca, che ti sbarra gli occhi e che ti fa ribollire i piedi, nel desiderio di camminare contro corrente. Con estrema semplicità e con grande effetto riesce ad esporre le immagini del terrore generato dal potere, non per mostrare il terrore, ma per metterne in evidenza le conseguenze, per evidenziare ciò che sta intorno a queste immagini: una infinità di corpi maltrattati, lasciati ai margini della società e schiacciati dalla quotidianità, che siano essi senzatetto rintanati in uno scatolone o in cerca di cibo, che siano uomini costretti a combattere una guerra, o civili vittime della guerra, oppure donne madri private dei figli, o ancora figli privati di un arto. Tra tutti questi appaiono, inquietanti, la figura dell’uomo nel carcere di Abu Ghraib incappucciato a formare una stella nera, una stella umana ripete Sarah, e la figura di un soldato americano che fuma una sigaretta accanto ad una piramide di corpi nudi. Entrambi sembrano rappresentare la morte: vittima e carnefice. Entrambi sottomessi dal potere.
