mappatura del contemporaneo

Credo che nella parola mappatura emozionale vi sia espresso molto di quanto in corso di discussione in questo periodo negli spazi in rete che si occupano di poesia. Quando uso il termine mappatura, mi piacerebbe che il suo significato comprendesse veramente l’esigenza che c’è di rispecchiarsi territorialmente nelle realtà che all’arte e al poetico fanno riferimento e supporto. Penso sia necessario costruire una cartografia dei locali che offrono occasioni e spazi d’incontro, di librerie che lavorano onestamente avendo ancora riguardo e amore verso il libro, di locali dove la poesia e l’arte possano essere non solo corollario per 4 consumazioni in più, ma sedi di movimento di opinioni culturale. Non basta pensare che la poesia sia costruire aggregatori di chi in rete se ne occupa, questo è un progetto necessario e giustissimo solo ed esclusivamente se tiene conto del fatto che esiste un panorama esterno alla rete molto più vasto, dove risiedono tutte le potenzialità che ogni forma di espressione rappresenta. Nel tentativo di dare un’iperspazialità alla poesia e all’arte tutta, ci dimentichiamo che nessun artista è per l’iperspazio, ma per il territorio, per il saper dove andare. Intendere l’arte oggi vuol dire cercare di comprenderla nella sua percorribilità , nelle sue figurazioni urbane dove gli spazi diventano connessione. Questa è una mappatura, un portare a conoscenza quello che nella molteplicità sembra latitare, ma è solo sovraffollato. Solo in queste interconnessioni tra luoghi reali e spazi virtuali, solo ponendoci davanti a questa polisensualità dell’esperienza artistica e poetica possiamo tornare a leggere ciò che accade, tornare a orientarci in questa saturazione percettiva. A questo forse e solo a questo serve una mappatura, come piccolo supporto per liberarci da questa logica del felicemente inutile.

Un caro saluto

alessandro assiri

Published in: on 3 Maggio 2010 at 07:32  Lascia un commento